martedì 29 gennaio 2013

Agrotecnici contro la Riforma: aggiornamento del 11.12.2012


Il TAR del Lazio ha però deciso di non discutere la richiesta di sospensiva  degli Agrotecnici ma  di rinviare direttamente la discussione ad un  “merito-breve”, al 3 luglio 2013. Quello stesso giorno si avrà la sentenza
definitiva.

Così ha commentato il rinvio il Presidente del Collegio Nazionale degli  Agrotecnici e degli Agrotecnici laureati, Roberto Orlandi “Comprendiamo  la prudenza dei Giudici amministrativi, che potrebbe anche avere un risvolto  politico, visto che il giorno dell’udienza di merito avremo un Governo  diverso da questo. Tuttavia le illegittimità da noi sollevate erano così  evidenti che avrebbe potuto esservi discussione e concessione del  provvedimento cautelare già nell’odierna giornata. Comunque aspettiamo la  prossima udienza consapevoli delle nostre buone ragioni e del ruolo che  abbiamo, seppure involontariamente assunto: quello di rappresentare  idealmente tutti i professionisti italiani che non si riconoscono nei soprusi  della politica.”

Ma questa mattina al TAR gli Agrotecnici hanno trovato una sorpresa poco  gradita: contro di loro, in “soccorso” del Governo, hanno trovato l’Ordine  nazionale degli Architetti, il quale si è costituito a favore del provvedimento  “ad opponendum” al ricorso degli Agrotecnici.
“Sono amareggiato e sorpreso -ha dichiarato Orlandi- il nostro ricorso non  lede nulla dell’ordinamento professionale degli Architetti italiani ed anzi, se  accolto, oggettivamente lo rafforza. Sono incredulo nel leggere che gli  Architetti desiderano rinunciare alla loro autonomia, pur se prevista per  legge, ed anelano farsi scrivere e correggere i propri atti regolamentari da  funzionari ministeriali: una modalità peraltro che la legge ha voluto  espressamente escludere e che il Governo ha illegittimamente introdotto nel  DPR n. 137/2012, motivo questo del nostro ricorso.  Con questi presupposti mi pare evidente che il contro-ricorso degli Architetti  sia un esempio macroscopico di eterogenesi dei fini e sono certo che ben  pochi di quei professionisti, e probabilmente degli stessi Presidenti  provinciali, lo condividono.”

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