lunedì 18 marzo 2013

Proposta di nuovo Ordinamento professionale: prima resa dei conti interna alla categoria

I collegi siciliani, in continua agitazione per la questione delle competenze sul cemento armato, avevano deciso di manifestare pubblicamente a Piazza del Popolo in Roma, per esprimere il disagio della categoria verso il problema delle competenze. il Cng, spiazzato dalla determinazione dei collegi siciliani, intese far propria l'iniziativa convocando l'intera categoria nella manifestazione di piazza. La novità della manifestazione pubblica, mai avvenuta prima, aveva innescato un passa parola fra gli iscritti, felici di scendere in campo per una azione forte. Qualche giorno prima dell'evento giunse dal Cng la comunicazione che la manifestazione pubblica si sarebbe invece svolta in una sala della Fiera di Roma.

Forte era la delusione per chi finalmente confidava in un atto concreto di manifestazione del disagio della categoria. Altrettanto sconcertante appariva il mistero sui motivi della rinuncia alla piazza nonché sulla modalità organizzativa del nuove evento (il tema? chi è stato invitato? ci saranno degli interlocutori politici?).
Gli iscritti, disorientati non meno degli stessi consiglieri dei collegi, privi di ogni informazione nel merito.



La mattina del Convegno ascoltammo il Presidente del CNG chiedere agli iscritti presenti in sala quali modifiche fossero opportune all'ordinamento professionale per rendere competitiva la categoria.
Con disappunto assistemmo al totale scavalcamento dei Presidenti e dei consigli territoriali, evidentemente di ostacolo ai progetti del Presidente, risolvendo l'auspicato dibattito e il coinvolgimento della base con qualche intervento dalla platea del convegno, inevitabilmente improvvisato in mancanza della necessaria preparazione su un tema così complesso, magari preceduta dalla diffusione di un documento preparatorio da valutare preventivamente. Risultava evidente l'obbiettivo di ottenere dalla base l'investitura e il lascia passare per la scrittura di un nuovo ordinamento senza troppo faticare a costruire un accordo con i collegi territoriali.

Si arriva così alla stesura del nuovo ordinamento professionale discusso nell'ultima assemblea dei presidenti del 6 marzo u.s., dove si è consumata una prima resa dei conti tutta interna alla categoria. 

Dopo innumerevoli riunioni dei Presidenti anestetizzate dalla capacità oratoria del Presidente e dalle sue continue sterzate di direzione, finalmente sono calati i veli e si è scoperto ciò che solo i ben informati già conoscevano: la profonda frattura interna al Consiglio del CNG. L'intervento del consigliere Maurizio Savoncelli, a nome di altri quattro consiglieri CNG, ha espresso la contrarietà della quasi maggioranza del consiglio CNG al progetto di riforma, non tanto nei contenuti ma soprattutto nel metodo e nella strategia (vedi allegata relazione). Per la prima volta è apparsa netta tutta la fragilità del consiglio Cng, fino ad oggi apparentemente compatto nel sostegno al Presidente, nei fatti invece diviso nelle scelte di tipo strategico. Colpisce particolarmente lo scatto di orgoglio di quei consiglieri, notoriamente più attivi e rappresentativi, che con responsabile fermezza mista alla consapevolezza del gesto dirompente, hanno smontato il castello dei sogni ideato dal Presidente (che in modo inopportuno abbandonava la sala ad ogni intervento critico sulla proposta).

Contemporaneamente il Comitato dei collegi dei geometri del Lazio diffondeva brevi mano il proprio documento (vedi allegato) critico quanto, se non oltre, quello dei consiglieri CNG, evidenziando anche qui la mancanza di strategia, di coinvolgimento della base e di referenti istituzionali, oltre la manifesta contrarietà nei contenuti della proposta.

Forte era l'impatto del documento fra i convenuti con immediati attestati di condivisione.

L'auspicio è che i contenuti del documento costituiscano la base di partenza per iniziare finalmente un dibattito dentro la categoria che non può prescindere dal confronto con le altre categorie professionali e con il mondo dell'istruzione e dell'università.

E' peraltro necessario ritrovare un consiglio del CNG coeso e pienamente operativo, che condivida con la nostra cassa previdenziale le azioni necessarie per garantire futuro alla nostra professione. Le ormai prossime elezioni del consiglio del CNG dovrà gestire questa fase di costruzione del consenso, evidentemente non con i metodi e le strategie fin qui utilizzate. I collegi avranno la responsabilità di eleggere quei consiglieri nazionali che sapranno garantire il dibattito interno e gli opportuni rapporti istituzionali per il superamento del vecchio ordinamento.
La designazione dei consiglieri nazionali e della prossima presidenza CNG sarà il primo segnale della volontà di ripartire con il piede giusto.

allegati:
il documento del Comitato regionale del Lazio
l'intervento dei Consiglieri Nazionali Benvenuti, Bonfanti, Nardini,Piantedosi e Savoncelli 

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