domenica 22 gennaio 2012

ANTITRUST:PROPOSTE DI RIFORMA CONCORRENZIALE AI FINI DELLA LEGGE ANNUALE PER IL MERCATO E LA CONCORRENZA


Sul sito dell'Antitrust - http://www.agcm.it/ - il 09 gennaio 2012 è stato pubblicata la proposta di riforma concorrenziale con la quale l’Autorità vuole fornire alle Istituzioni rappresentative il proprio contributo tecnico individuando le misure che sarebbe opportuno inserire nel disegno di legge annuale per la Concorrenza e il mercato.
Ciò in ossequio all'art. 47, comma 2, della Legge 23 luglio 2009, n. 99, il quale prevede che “il Governo, su proposta del Ministro dello sviluppo economico, sentita la Conferenza unificata di cui al decreto legislativo 28 agosto 1997, n. 281, e successive modificazioni, tenendo conto anche delle segnalazioni eventualmente trasmesse dall’Autorità …, presenta alle Camere il disegno di legge annuale per il mercato e la concorrenza”.
L'occasione è buona per conoscere l'orientamento dell'Antitrust nei confronti delle professioni per poi verificare quanta parte della segnalazione verrà recepita nel DL per la concorrenza.


La segnalazione, con riferimento alle professioni, recita:



Abolizione dei tariffari – Riforma della composizione degli organi disciplinari degli Ordini –
Limitazione del potere degli Ordini in materia di corsi di formazione – Revisione della pianta
organica dei notai – Eliminazione del controllo degli ordini sulla pubblicità dei professionisti


L’Autorità ritiene che in tale settore, al fine di completare il processo di modernizzazione già
avviato e consentire ad esso di svolgere un ruolo adeguato di sostegno alla crescita nel Paese,
risulta necessario introdurre le seguenti misure:
a) abolizione espressa di qualsiasi forma di tariffario e, conseguentemente, abrogazione
dell’art. 3, comma 5, lett. d), del D.L. 13 agosto 2011, n. 138, convertito in legge dalla L. 14
settembre 2011, n. 148, nella parte in cui prevede che in caso di mancata determinazione
consensuale del compenso, quando il committente è un ente pubblico, in caso di liquidazione
giudiziale dei compensi, ovvero nei casi in cui la prestazione professionale è resa nell'interesse dei
terzi si applicano le tariffe professionali stabilite con decreto dal Ministro della Giustizia;
b) esclusione della funzione disciplinare in capo agli Ordini, da attuarsi mediante modifica
dell’art. 3, comma 5, lett. f), del D.L. 13 agosto 2011, n. 138, convertito in legge dalla L. 14
settembre 2011, n. 148, prevedendo espressamente che negli organi indicati nella norma per
l’esame delle questioni disciplinari entrino a far parte anche membri non iscritti agli albi e,
limitatamente ai consigli locali, iscritti ad albi diversi da quello territoriale di competenza;

c
) limitazione dei poteri dei Consigli degli ordini alla fissazione di requisiti minimi dei corsi di
formazione, senza alcuna necessità di autorizzazioni o riconoscimenti preventivi, prevedendo
forme di auto-dichiarazione da parte degli organizzatori con meri controlli a campione;
d) revisione della pianta organica dei notai, di cui all’art. 4, della L. 16 febbraio 1913, n. 89,
in modo da aumentare significativamente il numero dei posti di notaio ivi previsti;
e) abrogazione dell’articolo 2, comma 1, lett. b) del D.L. 4 luglio 2006, n. 233, convertito in
legge dalla L. 4 agosto 2006, n. 248, nella parte in cui prevede il controllo, da parte degli ordini
professionali, sulla trasparenza e veridicità dei messaggi pubblicitari veicolati dai professionisti.


Tre quindi le principali modifiche richieste dall'autorità che costringeranno il nostro ordine, se accolte, a modificare quanto già previsto per rispondere alle richieste dal governo con la Legge 148/2011 :
- abrogazione totale di ogni tariffa, anche in mancanza della definizione consensuale del compenso con committente ente pubblico e in caso di liquidazione giudiziale dei compensi;
- per gli organi territoriali, quindi anche per i Collegi Provinciali, oltre a
 membri non iscritti all'albo (si pensava ad un magistrato e ad un rappresentante dei consumatori) dovranno far parte dell'organismo disciplinare 

iscritti ad albo diverso da quello territoriale di competenza. Quindi tale funzione non potrà più essere svolta all'interno dell'organismo provinciale. Rimane valida pertanto l'ipotesi di un organismo regionale avanzata dal CNG. La richiesta dell'Autorità sembra motivata dalla necessità di evitare che, nello stesso territorio o "mercato", un iscritto giudichi un'altro iscritto.

- per la formazione dove i collegi (su opportuno coordinamento del CNG) dovranno definire i contenuti minimi e gli organizzatori saranno svincolati da una preventiva richiesta o riconoscimento di validità ai fini dell'attribuzione dei crediti formativi. Ciò comporterà la necessità di verifica ex post della rispondenza ai contenuti minimi di qualsiasi evento formativo, anche svolto da un singolo iscritto, frammentando il lavoro del consiglio e a scapito delle qualità dei corsi (è risaputo che la formazione continua è vista dagli organizzatori commerciali quale offerta per agganciare i futuri clienti). E' probabile che ciò spinga i consigli a fare il contrario. Per evitare dispersione e maggior lavoro, organizzare un calendario di eventi formativi, preventivamente verificati, da offrire ai propri iscritti.



La convocazione degli ordini professionale da parte del Ministro della Giustizia Severino, prima del consiglio dei ministri di giovedi dove vedrà la luce la Legge annuale per  il mercato e la
 concorrenza, lascia trapelare qualche dissapore all'interno del governo. Le norme dello schema di decreto legge all'esame del governo, assegnate in larga parte allo staff della Sottosegretario alla Presidenza Catricalà, non sono state digerite anche all'interno del Governo. Quelle sulle professioni riflettono le posizioni già assunte da Catricalà quando era nelle vesti di presidente dell'Antitrust. La chiamata della Severino fa supporre la possibilità di aggiustamenti specialmente sulle tariffe. Staremo a vedere.  

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